“Abbi buona cura del tuo corpo: l’unico posto in cui devi vivere” è questa la frase di Jim Rohn che racconta il come il posto sia un un luogo da abitare. Ma cosa accade quando non si riesce più ad entrare in casa propria? Cosa accade quando questo corpo non è più abitato? Quando si ha paura di occupare il proprio spazio? Questo secondo modulo affronta il tema del corpo a 360° gradi al fine di offrire una prospettiva nuova e contemporanea.
Il corpo diventa il teatro di una sofferenza non sempre visibile, diventa il luogo attraverso cui esprimere il proprio dolore. In questo modulo si comprenderà il modo in cui corpo diventa lo strumento per esprimersi, un corpo che non sempre si riesce a vedere o ad abitare. Si affronteranno poi le tecniche, come la terapia dello specchio, utilizzate nel trattamento dei DCA per ricostruire il rapporto con il corpo e le “architetture dei nostri interni”.
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Negli ultimi decenni, l’attenzione verso uno stile di vita sano, fondato sull’esercizio fisico e la corretta alimentazione, ha assunto un ruolo centrale nella cultura contemporanea. Tuttavia, l’ossessione per il corpo perfetto può associarsi a patologie come la vigoressia e l’ortoressia nervosa, che riflettono l’intersezione tra cultura, sport e salute mentale. Mentre l’attenzione mediatica e sociale si concentra spesso sui disturbi alimentari più noti, la vigoressia e l’ortoressia nervosa rappresentano nuove sfide per la comunità scientifica.
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“I disturbi della mente si curano con il corpo. Le malattie del corpo si curano con la mente.” Il corpo luogo e tempio della rappresentazione del pensiero, di ogni formazione psichica creata dalla parola. I sintomi spesso compaiono come tentativo di non saperne della propria verità inconscia, inibizione della parola che si tramuta in un rifiuto, in un blocco; per questo, spesso è fondamentale che la parola possa passare attraverso la rappresentazione del gioco corporeo, dove il corpo possa parlare una lingua più silenziosa ma che si possa percepire.
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Come cambia il rapporto con se stessi e con l’altro, come mantenerlo e/o recuperarlo? Un modulo in cui si affronterà il tema del piacere nella sua complessità e anche di come, quando si soffre di DCA, ci sia una inibizione del piacere, una fuga e anche una paura. Nel percorso di cura da un DCA riscoprire il proprio corpo nell’intimità, con se stessi e con l’altro, è uno dei passi da compiere per la propria autodeterminazione.
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In questo modulo imparerai a: